I gioielli nei ritratti rinascimentali

I gioielli che vediamo nei ritratti rinascimentali non hanno soltanto una funzione decorativa. Molto spesso i monili dipinti rivelano qualcosa di più. Guardando le foto disponibili nella fototeca dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, prendiamo esempi di pittori famosi – Bronzino, Tiziano e Raffaello – per capire che cosa intendessero comunicare questi artisti tramite le gemme preziose.

La fototeca possiede un buon numero di fotografie di ritratti in cui è evidente la presenza di gioielli preziosi. Uno degli esempi assai famosi è il ritratto di Eleonora di Toledo di Bronzino. In questo quadro notiamo abbondanza di gioielli raffinati: due fili di perle – da uno dei quali scende un pendente d’oro con perla a goccia –, gli orecchini della stessa forma, insieme a una cuffia e una cinta in oro con pietre preziose. In questo caso, la loro funzione è mostrare il ruolo importante sia della Duchessa sia della famiglia Medici, di cui era entrata a far parte dopo il matrimonio con Cosimo I.

Brogi, Bronzino, Ritratto di Eleonora di Toledo col figlio Giovanni, fototeca INSR, n. inv. 2269

Un altro ritratto raffigurante un membro della famiglia Medici, sempre di Bronzino, rappresenta Bia de’ Medici, la figlia di Cosimo. Anch’essa indossa la collana e gli orecchini di perle. Qui il dettaglio importante è il suo medaglione, nel quale è raffigurato il profilo di suo padre, duca di Firenze. Anche se era una bambina, la presenza nel ritratto dell’abito lussuoso insieme ai monili era essenziale per significare la sua appartenenza alla potente famiglia.

Brogi, Bronzino, Ritratto di Bia de’ Medici, fototeca INSR, n. inv. 2265

Altri esempi con le figlie di Cosimo I sono i ritratti di Maria e Lucrezia, nei quali è di nuovo  evidente l’abbondanza di gioielli, sempre con lo scopo di esaltazione della ricchezza della famiglia.

Anche il ritratto immortalato nella terza fotografia raffigura presumibilmente un’altra discendente della famiglia: Giulia di Alessandro de’ Medici.

Brogi, Bronzino, Ritratto di Maria de’ Medici, fototeca INSR, n. inv. 2276

Brogi, Bronzino, Ritratto di Lucrezia de’ Medici, fototeca INSR, n. inv. 2278

Brogi, Bronzino, Ritratto di giovinetta con libro (Giulia di Alessandro de’Medici?), fototeca INSR, n. inv. 6305

L’ultimo dipinto di Bronzino presentato in questo itinerario ritrae una nobildonna di un’altra famiglia prestigiosa: Lucrezia di Gismondo Pucci, moglie di Bartolomeo Panciatichi.  Anche qui sono ben visibili i monili lussuosi come prove della ricchezza e della potenza della famiglia, tra cui: il cerchio fermacapelli in oro, la cintura in pietre dure, lo smeraldo all’anulare, la collana di perle con un pendente, al centro del quale si trova il rubino, simboleggiante amore e passione. Inoltre, sono presenti elementi che rimandano alla fede dell’effigiata, come le parole  «amour dure sans fine» incise lungo la sua collana, che provano l’amore di Dio per gli uomini, e il testo sacro visibile sulle pagine del libro aperto.

Brogi, Bronzino, Ritratto di Lucrezia Panciatichi, fototeca INSR, n. inv. 2289

Passiamo ora ad un’altra nobile casata fiorentina: quella degli Strozzi. Tiziano ritrae Clarissa Strozzi: come abbiamo visto per Bia de’Medici del Bronzino, anche in questo caso, nonostante l’effigiata sia ancora bambina, l’intento del pittore è quello di esaltare la ricchezza della famiglia. La collana e il braccialetto di perle che indossa, così come la cinta d’oro, ne indicano l’alto rango sociale. Un ulteriore dettaglio importante è la sfera appesa alla cintura che si chiama pomander: un accessorio che aveva la funzione di profumo.

Tiziano, Ritratto di Clarissa Strozzi,  fototeca INSR, n. inv. 12715

Anche in occasione del ritratto della famosa Isabella d’Este, Tiziano dimostra il chiaro intento di esaltarne lo stato sociale. Oltre all’abito lussuoso, ricco di dettagli, raffigura anche gli orecchini di perle insieme a un balzo decorato:  si tratta del turbante, di cui lei lanciò la moda tra le nobildonne dell’epoca. Infatti, come vedremo nella pagina successiva, ritroveremo lo stesso accessorio anche nel ritratto di sua figlia, Eleonora Gonzaga della Rovere, dipinto sempre da Tiziano.

Nella seconda fotografia vediamo un’altra duchessa di Urbino: Giulia da Varano, moglie di Guidobaldo II della Rovere. Anche il suo ritratto è pieno di monili: gli anelli, le perle cucite nella capigliatura, una cintura, una collana con un pendente dal quale scende una grande perla che simboleggia la purezza della sposa, e gli orecchini abbinati.

Guidobaldo scelse, dunque, di commissionare a Tiziano, lo stesso pittore che aveva già realizzato i ritratti dei suoi genitori, il ritratto della moglie.

Fotografo non identificato, Tiziano, Ritratto di Isabella d’Este, fototeca INSR, n. inv. 26686

Brogi, Tiziano, Ritratto di Giulia Varano, fototeca INSR, n. inv. 4811

Eleonora Gonzaga indossa un vestito con intarsi dorati e pietre preziose e anche un copricapo con ricami d’oro. Il ritratto è ricco di gioielli e di significati. Come nell’opera precedente, la collana col pendente di perle e gli orecchini abbinati alludono alla purezza della sposa. Sono presenti anche gli anelli, insieme a una cintura dorata con una nappa finale, su cui è appesa una testa-gioiello a forma di martora, impreziosita da perle e rubini. Il vestito sfarzoso, essendo nero e dorato, rimanda alla precedente dinastia d’Urbino: i Montefeltro. Un ulteriore dettaglio, il cagnolino, richiama la fedeltà coniugale e fa riferimento al ritratto di suo marito, Francesco Maria della Rovere.

Questi due dipinti erano concepiti a pendant. Nel ritratto del Duca d’Urbino i gioielli sono assenti, ma ci sono altri simili elementi prestigiosi, come la sua armatura brillante e i bastoni. Nella mano destra regge il bastone del comando veneziano, mentre gli altri due appoggiati sulla mensola al fondo si riferiscono uno al papato e l’altro alla Repubblica Fiorentina. Anche in questo caso il vestito del duca, visibile nel braccio che regge il bastone, richiama nei colori nero e oro la dinastia dei Montefeltro.

Brogi, Tiziano, Ritratto di Eleonora Gonzaga, fototeca INSR, n. inv. 4814

Brogi, Tiziano, Ritratto di Francesco Maria della Rovere, fototeca INSR, n. inv. 4810

Un altro esempio di ritratti coniugali a pendant fu dipinto da Raffaello e raffigura Agnolo Doni e Maddalena Strozzi. In questo caso non si tratta di famose famiglie nobili come nei ritratti precedenti, ma di un mercante e sua moglie. Tuttavia, anche qui i gioielli hanno una funzione fondamentale. Entrambi i personaggi indossano vari anelli: all’indice quelli maritali, con diamante a tavola, che allude alla tenacia.

Il pendente di Maddalena, che molto probabilmente fu un dono matrimoniale, reca incastonate tre gemme preziose, ognuna con un proprio messaggio. Il rubino simboleggia la carità o la vitalità, lo zaffiro la ricchezza, lo smeraldo la castità. Quest’ultimo, più piccolo e posto sopra gli altri, è inserito nella forma di un unicorno per indicare la gravidanza dell’effigiata. Raffaello conosceva, infatti, perfettamente le virtù delle pietre. Infine, la grande perla a forma di goccia rimanda alla fedeltà matrimoniale.

Brogi, Raffaello, Ritratto di Maddalena Strozzi, fototeca INSR, n. inv. 10221

Brogi, Raffaello, Ritratto di Agnolo Doni, fototeca INSR, n. inv. 10223

Altra opera realizzata da Raffaello in cui la presenza di un unicorno è più evidente che nell’ultimo dipinto è La Dama col liocorno. Il gioiello che indossa l’effiggiata è una collana in maglia d’oro con un grosso pendente arricchito dal rubino o granato circondato dall’oro, da cui scende una perla a goccia: elemento che abbiamo già visto in numerosi dipinti precedenti.

Alinari, Raffaello, Dama con liocorno, fototeca INSR, n. inv. 16455

Un’altra tipologia di ritratto è quello regale. Guardiamo a due opere realizzate da Tiziano: i ritratti di Caterina Cornaro e Isabella di Portogallo. Anch’essi hanno uno scopo simile a quelli visti prima: esaltare l’importanza dei personaggi. L’abito lussuoso della regina di Cipro consiste nella veste coperta dal soprabito verde trapunto d’oro e di perle. Indossa anche una corona impreziosita dalle gemme e circondata da un turbante con un velo bianco. Grazie a tutti questi accessori sontuosi, capiamo il prestigio della protagonista. La stessa cosa vale per il ritratto di Isabella d’Aviz: tramite numerosi gioielli e l’abito sontuoso Tiziano comunica l’importanza e la ricchezza dell’imperatrice.

Nel corso dell’itinerario, abbiamo visto diversi tipi di ritratti rinascimentali: dei membri delle famiglie potenti, delle nobildonne, i ritratti coniugali a pendant e quelli regali. In tutti i dipinti la profusione di gioielli risponde ad un intento comunicativo preciso, voluto dai committenti e realizzato dagli artisti.

Brogi, Tiziano, Ritratto di Caterina Cornaro, fototeca INSR, n. inv. 4820

Anderson, Tiziano, Ritratto di Isabella di Portogallo, fototeca INSR, n. inv. 12356

Itinerario a cura di Kamilya Iskakova

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